lunedì 23 dicembre 2013

Un camionista vero

Quello che ti fano i camionisti

Le frequenti inculate che mi concedevo sia con i soliti giocattoloni in gomma che con quelli di carne vera,mi avevano resa una vera troia ,incapace oramai di godere se non quando l’avevo bene nel culo,dove ormai avevo oltrepassato qualsiasi limite di misura,oramai il cazzo di Paola sarebbe stato piacevole ma forse non abbastanza da riempirmi a mio piacimento.Questo spesso mi spingeva nonostante i rapporti con Sheyla ed Anna,ad andare alla ricerca di maschi con attributi notevoli,ed intenet per questo lo ritenevo unico e favoloso strumento di catalogazione e ricerca.
Le foto fatte da Roberto furono in un certo senso il mezzo ideale di comunicazione e di ricerca,la mia vetrinola degli annunci.

Non era facile districarsi negli impegni vari del dopo lavoro,Anna non perdeva l’occasione per farmi regalini di ogni tipo dall’intimo a vestiti e vestitini vari,a tante piccole cose,Sheyla al contrario cercava di ricoprirmi di affetto e di amore,ed io povera me ogni tanto avevo bisogno di godere con un uomo,non accentando a priori legami di alcun tipo e genere ,spesso la sera andavo a farmi sbattere come una puttna ada strada con il primo che incontravo.
Fu cosi’ bello quella sera che ,a causa di questo mio vertiginoso prurito ,girando e rigirando per la periferia di Milano, mi imbattei in un tipo di uomo a me ancora sconosciuto “il camionista”.
Nel mio girare e rigirare alla ricerca del maschio ideale non so come finii in una zona dove vedevo un gran traffico di macchine,che con i fari accesi si segnalavano qualcosa,si accostavano e poi vedevo che andavano via una dietro l’altra.
In questo traffico sostenuto c’erano anche dei camion di quelli grossi dei Tir insomma.Mi fermai un secondo a cercare nella tasca del cappotto il cellulare,quando un stante dopo,un tir mi affianco’ e una testa affacciata dal finestrino mi propose allora bella ti va di fare un giro?.
Restai veramente un attimino perplessa anche se quello che desideravo al momento era farmi un bel giro su un bell’affare di quelli giusti e capaci.
Lo guardai negli occhi e non era prpio un ragazzino ,direi intorno ai 35 forse 40 ma un tipo mi sembrava molto ben messo,scese dalla cabina del camion,e venne dalla parte del finestrino di guida.
Una bella figura non imponente ma estremamente muscolata,un gran bel tipo moro,con uno spiccato accento meridionale ripropose l’invito chiedendomi anche quanto volessi,dipende gli risposi senza battere ciglio, dipende da cosa vuoi fare. Voglio fottere fece lui , bene allora sono cinquanta gli risposi,ok mi fece dimmi dove andiamo.
Girai un pochino per quelle strade che non conoscevo affatto con lui dietro con il suo bestione.Mi fermai in un posto che ritenni abbastanza appartato.Lui si fermo’ dietro di me e mi invito’
a salire in cabina.
Non ero mai salita in un camion , ci mancava,ma devo dire che rimasi quasi allibita dal confort all’interno, dall’aria condizionata a comodi sedili ,radio con cd ed altro evidentemente ero rimasta indietro di molto.
Non appena salii sentii immediatamente una sua mano sulle mie coscie,beh dovevo aspettarmelo,risalire fino alle mie mutandine,il tutto condito da frasi in dialetto che non capii molto bene.
Mi disse vieni andiamo dietro,ma dietro dove e alzando una tendina fra i due sedili mi invito’ su un ampio lettino dietro i sedili.
In meno di un secondo,tiro’ giu’ la zip dei pantaloni mostrandomi anche se non in tiro un affare di invidiabili dimensioni.
Mi stavo togliendo le mutandine e cercavo in borsa un preservativo,quando mi prese con forza piazzandomi quel grumo di carne in bocca,odorava di un profumo forte di maschio, pulito ma pur sempre un odore aspro di vero maschio,non feci in tempo neanche ad aprire il pacchettino con il preservativo che gia’ avevo quel muscolo in bocca,con lui che mi incitava dicendomi dai troia succhiami la minchia.
Bastarono un paio di belle leccate a fondo per sentirlo inturgidirsi nel mio palato,e a dire il vero ora che aveva raggiunto la piena erezione non era niente male davvero peccato quel suo parlare che non sempre capivo bene ma mi eccitava .
Mentre gli leccavo le palle che lui tirandosi su il membro mi aveva messo in bocca,mi ritrovai con le sue dita all’interno della mia fica,oramai abbastanza inumidita.
Mi stavo godendo quel bel gelato che sentivo muoversi nella mia bocca sollecitato dai miei colpi di lingua e non volevo proprio che finisse in quel modo,visto che oramai mi stava praticamente scopando in bocca, allontanai dalla bocca quel bel gelato,con il suo forte odore e spalancando le gambe ,non prima di averlo imbavagliato nel preservativo lo invitai a scoparmi nella fica.
Non si fece certo pregare due volte e nonostante le dimensioni scivolo’ dentro in un colpo solo quasi strozzandomi il fiato, ed iniziando una cavalcata ad un ritmo veramente molto molto alto.
Non mi stava scopando o fottendo come diceva lui,mi stava semplicemente cavalcando che era un piacere,non mi stavo bagnando ero in un lago in un mare in tempesta con quel muscolo che mi pompava ad un ritmo quasi sconosciuto. Godetti come una vacca in calore mentre lui continuava con quel ritmo da capogiro, era inevitabile godetti di nuovo ma stavolta in un pieno di orgasmo che non riuscii a tenermi in gola ed urlai con tutto il fiato ottenendo da lui un effetto ancora piu’ inaspettato,inizio a fottermi come un ossesso sfondandomi completamente facendomi entrare quasi le palle all’interno.
Tiro’ fuori dalla mia figa il suo uccellone con il preservativo che stava quasi uscendo tanto era pieno di liquido cremoso e denso.Mi aiutai con le mani in mancanza di un fazzolettino,e sentii ancora piu’ forte quell’odore di maschio forte ,poggiai da una parte il preservativo, cercai ancora nella borsetta qualcosa con cui asciugarmi le mani,mi rigirai e mi ritrovai quel bell’affare duro e turgido che mi puntava il viso.
Lo guardai negli occhi,il mio camionista,poi abbassai lo sguardo verso quella creatura del piacere e senza pensarci due volte iniziai a leccarlo come e piu’ di prima.
Il sapore del suo sperma mi stava eccitando ancora di piu’ nonostante avessi goduto almeno due volte ne avevo ancora voglia e non mi sembrava vero aver trovato uno stallone di quel genere e tipo.
Minchia come lo succhi bene solo questo sentivo nelle mie orecchie mentre le sue mani dopo avermi frugato tra i capezzoli e nella figa si stavano impossessando anche del mio forellino,sentii il suo dito premere ed entrare dentro ,attese che il mio sfintere si aprisse un attimo e inizio’ a frugarmi dentro prima con un dito solo e poi con due.Oramai avevo riportato quella creatura alla giusta durezza,mi rigirai e lui provo’ ad infilarmi dietro.
Non fu facile vista la misura ma io mi aprii con tutta me stessa e lui finalmente lo sentii scivolarmi dentro fin o all’intestino.
Lo pregai di fare piano e cosi’ fece movendosi ad un ritmo dolce e lento,sentivo le sue palle danzare sulle natiche e sbattermi ad ogni sua pressione,mentre dalla mia figa un fiume in piena tracimava giu’ per le cosce.
Non parlava piu’ il mio bel camionista oramai mugolava soltanto dei m mm mmm,di piacere mentre incessantemente mi riempiva il culo con quello strumento di piacere unico immenso.
Godetti ancora profondamente quando sentii la sua sborra calda salirmi fino all’intestino.
Non appena sfilo’ il suo stupendo cazzo dal mio sfintere oramai completamente sfondato,mi affrettai a ripulirlo bene con il fazzolettino di carta,mi rivestii in fretta mentre lui mi diede i 50 euro pattuiti ,scesi da quel camion che avevo le gambe che non mi tenevano.Mi infilai in macchina e dopo pochi metri dovetti fermarmi,avevo la testa che mi girava,mi mancava il fiato.
Arrivai a casa con le mutande bagnate ,intrise di sborra che scolandomi dal culetto aveva addirittura bagnato la mia gonna,avevo il culo e la fica in fiamme ,ma avevo goduto veramente come desideravo.

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