Premetto che sono un bel ragazzo, dotato anche di carisma e simpatia e
non ho mai avuto problemi per trovare ragazze per fare sesso, anche
sesso occasionale di una sera. Non faccio le cose di nascosto ma ci
provo in pubblico, davanti a tutti, proprio perché non penso di avere
nulla di cui vergognarmi. Sono fatto così. Scelgo la ragazza che più mi
piace e vado a corteggiarla. Ogni corteggiamento è importante, anche se è
solo per sesso e per questo non amo andare di fretta, non amo dare
l’impressione di quello che sbava dietro alla fica. Di solito funziona e
a quel punto io e la ragazza ce ne andiamo a casa mia a fare sesso.
Ma
questa volta, forse ho esagerato un po’ troppo. Erano da poco passate le
nove e mezzo di sera e mi trovavo con i miei amici nella piazza del
paese, seduti sulle panchine, a scherzare, ridere e bere birra. Ad un
certo punto, passa una bellissima ragazza, era vestita molto sexy, con
dei jeans attillati e una maglietta leggera che le copriva a malapena le
tette. Aveva capelli neri lisci e lunghi che le arrivavano fin sotto le
spalle, almeno una terza di seno, le labbra molto carnose, la vita
sottile ed un culo da paura. Tutti noi cinque ci girammo
contemporaneamente, restando con la bocca aperta, tanto quella ragazza
era affascinante. Sprizzava sesso da ogni parte del suo corpo. Andai
verso la ragazza con l’aria di quello sicuro di sé, sicuro di vincere,
con le mani nelle tasche. Il mio approccio di solito era molto diretto.
Non mi piaceva inventare scuse. Mi disse di chiamarsi Jessica e dalla
voce capii che Jessica non era una ragazza, ma era una trans e tutta la
mia sicurezza andò a farsi benedire. Non sapevo che fare e che dire. Mi
chiese se era un problema il suo essere trans: in realtà lo era perché
non mi era mai capitato di avere un’esperienza con una trans, anche se
ne ero molto attirato. Era la prima volta che portavo una mia potenziale
conquista a parlare anche con i miei amici. Avevo un po’ di imbarazzo e
magari due chiacchiere tutti insieme mi avrebbero aiutato a superarlo.
Loro si presentarono e cominciammo a chiacchierare. Più che altro fu lei
che parlò e ci raccontò della sua vita. Faceva la commessa in un
negozio in città ed era passata da quelle parti perché stava cercando
casa. Si era rotta della vita di città e cercava un appartamento in
paese. Tra birra e chiacchiere, il tempo passò e si fece quasi
mezzanotte. Jessica era simpatica, gentile e soprattutto molto più
femminile di tante donne che avevo conosciuto. Quando andai in macchina a
prendere la giacca, perché cominciava a far freddino, me la trovai
dietro di me. Mi chiese quando mi decidevo a farmi avanti: era la prima
volta che mi veniva detta una cosa del genere. Prima che ci
allontanassimo, l’abbracciai, spingendola contro il fianco della
macchina e le tappai la bocca con un bacio. Subito mi assaggiò con le
labbra e con la lingua, premendo forte la sua bocca carnosa. Un bacio
che mi lasciò senza fiato, tanto che dopo non sapevo proprio cosa dire.
Per mezz’ora abbiamo pomiciato appoggiati alla macchina e io
l’accarezzavo tutta, soffermandomi sul suo bel culo e sulle tette.
Quando stavamo stretti, sentivo il cazzo duro che premeva contro il mio,
un cazzo che doveva essere non molto grosso ma era parecchio rigido,
stava su e lo sentivo attraverso la stoffa della gonna. Io volevo
portarla a casa mia, ma lei mi trascinò di nuovo sulle panchine dove se
ne stavano seduti i miei amici. Ovviamente si stavano domandando come
mai non fossi già a casa mia, a darmi da fare con la bellissima trans.
Lei disse che andava pazza per il sesso in pubblico: diceva di essere
molto porcellina ed esibizionista e sapere che altri la guardano mentre
fa sesso la fa andare su di giri. I miei amici erano rimasti ammutoliti e
ci guardavano, senza dire nulla. Sebbene fosse un paese, ogni tanto a
quell’ora passava ancora qualcuno: gente che portava il cane a spasso,
coppiette, persone che passeggiavano. In quel momento c’erano due
persone a spasso con i loro a****li, uno dei quali molto vicino. A lei
non importò molto dei miei dubbi: si avvicinò a me e mi baciò,
leccandomi anche le labbra, con la sua lingua umida. Persi la testa: mi
tirai fuori il cazzo duro e senza tante cerimonie glielo piazzai in
bocca. Jessica cominciò a succhiarlo avidamente, come nessuna me l’aveva
mai succhiato. Non era un piacere che faceva a me, le piaceva proprio
prenderlo in bocca e adorava il suo sapore. Mentre mi faceva il pompino,
mi accarezzava anche le palle e l’asta, con la sua mano che aveva le
unghie lunghe smaltate. I miei amici guardavano e un paio di loro già
avevano iniziato a farsi una sega. Uno dei due che portava il cane a
spasso, si accorse della scena e se ne andò scuotendo la testa. Non la
imbarazzava per niente guardarmi negli occhi mentre mi faceva il
pompino. Dopo pochi minuti un mio amico aveva già sborrato e si stava
pulendo cazzo e mani, io c’ero quasi. La bella trans porcellina iniziò a
menarmi forte il membro, sempre più velocemente e intanto con la punta
della lingua mi titillava la cappella gonfia all’inverosimile. Venni
dopo poco, godendo come un maiale, e le schizzai tutta la sborra in
faccia e in bocca. Alla fine me lo pulì con la lingua, raccogliendo
tutti i residui di sborra. Lasciai il cazzo ormai moscio fuori dai
pantaloni e mi sedetti sulla panchina, facendomi fare un po’ di spazio
dai miei amici. Purtroppo il numero che mi diede era inesistente e
quindi non potei più rintracciarla, però sogno spesso di incontrarla di
nuovo e di assaggiare finalmente, il suo magnifico culo sodo e caldo.
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